Ogni giorno ,a Palese,pedoni ed automobilisti devono fare i conti con i passaggi a livello che normalmente rappresentano una barriera “architettonica “alla libera circolazione di mezzi e ,spesso e volentieri, diventano delle trappole per gli automobilisti durante le innumerevoli chiusure ed aperture a distanza di pochi secondi una dall’altra. E’ ormai frequente vedere colonne di automezzi bloccati dietro le sbarre che, dopo 20-30 minuti di attesa ,all’apertura delle stesse si avviano per superare i binari mentre le stesse,dopo pochi secondi, si chiudono di nuovo creando una situazione di pericolo per i mezzi ancora in transito. .A tal proposito, sono convinto che nei pressi di ogni passaggio a livello, tra le due sbarre ,dovrebbe esserci uno spazio di fuga per consentire ad un automobilista intrappolato di spostare in sicurezza l’automezzo. Succede ,a volte, che le stesse sbarre abbassandosi blocchino in una specie di morsa ferrea qualche automezzo. Di questo sono stato personalmente testimone ed ho immortalato il clamoroso evento. Un motocarro adibito alla vendita di frutta è verdura è stato “placcato”da una sbarra al passaggio a livello di via Capitaneo il giorno 22 Novembre vero le ore 12,30 .Una situazione di pericolo reale che ha impaurito i conducenti del motocarro fino a quando i tecnici sono riusciti a sbloccare il tutto Questo episodio,come al solito, ha creato problemi alla circolazione ferroviaria ed i cosiddetti sensori intelligenti hanno bloccato per molto tempo tutti gli altri passaggi a livello.
Anche i cittadini-pedoni sono vessati e sottoposti giornalmente ad una vera e propria privazione della libertà personale. Aspettare dietro le sbarre abbassate per 20-30 minuti, non è più un’eccezione ma è diventata la regola ,ciò esaspera i cittadini a tal punto che, in molti casi dopo aver atteso invano il passaggio di un treno che non arriva mai, attraversano i binari con le sbarre abbassate. Certo, non è normale un simile comportamento, ma è normale che RFI debba costringere giovani e vecchi a sostare a volte per 40 minuti dietro le sbarre d’estate con il solleone e d’inverno con la pioggia ed il vento. E’ normale che un’azienda di simili proporzioni non si degni nemmeno di realizzare una pensilina dove la gente possa rifugiarsi per difendersi dalle avversità atmosferiche?E le numerose tragedie sin qui accadute sono avvenute solo per colpa dei poveri sventurati travolti dai treni che in pieno centro cittadino a Palese sfrecciano a 180 all’ora?Secondo molti concittadini,RFI non può considerarsi fuori dalle dirette od indirette responsabilità e asseriscono che lo stesso ente ferroviario ha delle lacune in termini di sicurezza. Io stesso sono stato testimone oculare qualche mese fa quando, per diverse ore, le sbarre del passaggio a livello di via Priolo a Palese, sono rimaste alzate anche al passaggio dei treni con il rischio che automobili, motociclisti e pedoni passassero senza neanche accorgersi dell'arrivo dei convogli. Con le sbarre sollevate c'è mancato poco che qualcuno transitasse al momento sbagliato ignorando il malfunzionamento del meccanismo. Il sistema di abbassamento automatico delle barriere si sarebbe bloccato a metà della mattinata. Appena si è verificato il problema alcuni cittadini,compreso il sottoscritto, si sono improvvisati vigili urbani facendo gesti agli automobilisti e ai pedoni per avvisarli di passare con grande cautela.Poi sono arrivati Vigile e Carabinieri..Di personale dell’Azienda Ferroviaria nemmeno l’ombra fino alle 14,00 quando una squadra di pronto intervento delle ferrovie finalmente è intervenuta in loco.Di questo episodio esistono prove inconfutabili.Un analogo episodio,documentato sul portale You Tube è accaduto qualche tempo dopo ma sicuramente ne sono accaduti altri.
Un fatto è certo,il nuovo sistema di sicurezza installato ai passaggi a livello da RFI, genera insicurezza nei cittadini sotto tutti punti di vista.
.La sicurezza non può essere affidata solo a sensori elettronici cosiddetti intelligenti ma deve essere implementata attraverso informazioni operative a mezzo display elettronici come a Bari in viale Pasteur, abbassando la velocità di attraversamento cittadino da parte dei treni, aumentando i tempi di apertura dei passaggi a livello in proporzione ai tempi di chiusura e soprattutto per rispetto dei cittadini-pedoni ,la realizzazione non di costosi ed inutili cavalcavia o sottovia pedonali ma di qualche semplice pensilina dove ci si possa rifugiare temporaneamente dalle intemperie atmosferiche. Questo naturalmente in attesa dell’agognato interramento. Gaetano Macina
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