Il Portico di Papapiccolo a Palese deperisce ogni giorno di più e nessuno fa niente". L’allarme viene dal circolo della Libertà di Palese-Santo Spirito che denuncia pubblicamente lo stato di degrado di questo antico manufatto situato in piazza Capitaneo. La costruzione rurale, originaria del '700, con le volte a crociera, è già interessata da gravi lesioni e cedimenti della parte superiore che potrebbero pregiudicare l’intera stabilità della struttura. Le recenti piogge avrebbero ulteriormente compromesso la solidità del portico. Alcune delle pesanti pietre e degli archi della struttura sembrano quasi marciti e la presenza di tante erbacce non fa che peggiorare la situazione. Inoltre, l'Arco di Papapiccolo, vuoi per la posizione un po' nascosta,vuoi per l'inciviltà di qualcuno, si trasforma di tanto in tanto in una piccola discarica a cieloa perto,ricettacolo di spazzatura di ogni genere. D’altro canto, il manufatto è vergognosamente circondato da una miriade di contenitori di rifiuti, di vestiario, di cartoni, di vetri oltre naturalmente a tanti cassonetti di rifiuti che potrebbero trovare dislocazione da ben altre parti.. Né sono valse le prescrizioni del Comune di Bari rivolte ai vecchi proprietari ,Famiglia Capitaneo(parliamo, infatti, di un’area privata) di prestare attenzione al mantenimento in sicurezza di quell’area. Nulla è stato fatto e l’antico immobile ,dove anche un bambino può accedere facilmente, è un potenziale pericolo perché potrebbe crollare da un momento all’altro.La situazione è ulteriormente peggiorata in questo ultimo periodo perché in prossimità del monumento è in costruzione una palazzina condominiale e le vibrazioni causate dagli scavi e dalle varie attività lavorative sicuramente hanno ulteriormente indebolito la struttura architettonica del Portico aumentandone la possibilità di crollo.(vedi foto a fianco-clicca per ingrandire)
Il prezioso monumento, che rappresenta la storia contadina di Palese, è abbandonato a se stesso: l'arco è letteralmente invaso da sterpaglie e erbacce tra le quali si annidano insetti e animali. Di questo antico manufatto si parla nei libri e nei racconti sulla storia di Palese come di un monumento simbolo della zona e per questo i rappresentanti del Circolo della Libertà di Palese-S.Spirito chiedono di farlo tornare al suo antico splendore.
Il circolo della Libertà, anche a nome di numerosi cittadini , sollecita quindi la Prima Circoscrizione, il Comune di Bari e soprattutto la Soprintendenza ai beni culturali ed architettonici della Puglia ad adempiere alle incombenze di competenza. A questi organi istituzionali viene richiesto l’avvio della procedura d’ufficio prevista dal decreto legislativo recante il “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137, per il riconoscimento ufficiale del Portico di Papapiccolo di Palese come bene architettonico in possesso dei requisiti dei legge previsti per la sua salvaguardia, a testimonianza della antica società rurale.
Gaetano Macina
Il prezioso monumento, che rappresenta la storia contadina di Palese, è abbandonato a se stesso: l'arco è letteralmente invaso da sterpaglie e erbacce tra le quali si annidano insetti e animali. Di questo antico manufatto si parla nei libri e nei racconti sulla storia di Palese come di un monumento simbolo della zona e per questo i rappresentanti del Circolo della Libertà di Palese-S.Spirito chiedono di farlo tornare al suo antico splendore.
Il circolo della Libertà, anche a nome di numerosi cittadini , sollecita quindi la Prima Circoscrizione, il Comune di Bari e soprattutto la Soprintendenza ai beni culturali ed architettonici della Puglia ad adempiere alle incombenze di competenza. A questi organi istituzionali viene richiesto l’avvio della procedura d’ufficio prevista dal decreto legislativo recante il “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137, per il riconoscimento ufficiale del Portico di Papapiccolo di Palese come bene architettonico in possesso dei requisiti dei legge previsti per la sua salvaguardia, a testimonianza della antica società rurale.
Gaetano Macina