14 luglio 2007

LUNGOMARE SANTO SPIRITO : aria di crisi in Prima Circoscrizione


Per la seconda volta il consiglio si scioglie per mancanza di numero legale e sulla Prima Circoscrizione si affaccia lo spettro dello scioglimento.
Una grave crisi politica ha investito la maggioranza del Centro Destra in Prima Circoscrizione e questo ormai è sotto gli occhi di tutti. Le stesse forze politiche che la sorreggono non risultano più coese e animate da un programma politico amministrativo comune.
La prima grave incrinatura nella maggioranza si era già verificata nel precedente consiglio per divergenze profonde di AN ed UDC su alcuni provvedimenti riguardanti traffico e viabilità locale.
Dopo circa un mese, il malessere politico si è manifestato in maniera lapalissiana su un provvedimento in discussione riguardante la chiusura al traffico automobilistico del lungomare C.Colombo di S.Spirito nel tratto da Via Lippolis a via Udine. Il Presidente Rodio dopo aver ringraziato della sua presenza l’Assessore al Traffico Antonio De Caro ha dato lettura della delibera
L’UDC attraverso il Capo Gruppo Giovanni Moretti ha criticato innanzitutto il metodo seguito dalla Presidenza riguardo al provvedimento ed in particolare il mancato coinvolgimento di tutte le forze politiche presenti nel consiglio. Moretti ha pure sottolineato il fatto che la stagione estiva era già in fase avanzata e che tale provvedimento era tardivo. Ha proposto infine di ritirare il provvedimento e poi da Settembre 2007 riproporlo all’attenzione delle forze politiche per studiarlo a fondo, trovare le intese necessarie e renderlo operativo in tempo utile per la stagione Estiva 2008.
Subito dopo Vincenzo Lomoro (DS) ha sottolineato la grave crisi politica che pervade la maggioranza che, a suo dire, non riesce nemmeno a trovare coesione sui piccoli provvedimenti. Poi unitamente agli altri consiglieri dell’opposizione ha abbandonato l’aula. Lo stesso hanno fatto poi i tre consiglieri UDC.
In seguito è intervenuto il Vicepresidente Vito Di Cillo che ha sottolineato l’urgenza e la necessità di approvare il provvedimento legato a due fattori principali: l’occupazione permanente da parte degli ambulanti ,regolari e non, di Piazza S.Francesco e del lungomare e poi il traffico automobilistico caotico.Sullo stesso tono anche l’intervento successivo del consigliere Michele Piscopo (AN) che al termine del suo intervento chiedeva la verifica del numero legale, verifica che portava allo scioglimento della seduta.


A margine della seduta il Presidente Fernando Rodio, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
Purtroppo oggi la brutta politica ha prevalso sugli interessi dei cittadini. I Consiglieri che hanno ritenuto di alzarsi dall’aula sottraendosi al dibattito su alcuni punti cruciali per la svolta della situazione critica esistente sul Lungomare hanno preferito rinviare ad un “prossimo futuro” una scelta che avrebbero potuto e dovuto esercitare nel presente. Per la prima volta si era rinvenuta un’area da destinare a parcheggio, ceduta gratuitamente all’AMTAB per 2 anni, si sarebbe proceduto allo spostamento degli operatori ambulanti, i commercianti avrebbero potuto sistemare i tavolini all’aperto, i varchi di accesso al Lungomare sarebbero stati presidiati dai rangers, i cittadini si sarebbero riappropriati della zona, Via Massari avrebbe cambiato senso di marcia e via Lippolis sarebbe divenuta a senso unico.
Tutto questo è stato vanificato dalla “ brutta politica” con evidente compromissione degli interessi dei cittadini.

12 luglio 2007

ULTIM'ORA :manca il numero legale ed il consiglio si scioglie


L'UDC unitamente al Centrosinistra abbandona l'aula e per mancanza di numero legale il consiglio circoscrizionale non ha potuto deliberare sulla chiusura del lungomare a Santo Spirito.

11 luglio 2007

ULTIME NOTIZIE: consiglio Prima Circoscrizione del 12 Luglio 2007



Domani Giovedì 12 Luglio 2007 ore 12,30 sala consigliare di via Priolo a Palese.
Consiglio monotematico sulla chiusura del Lungomare C .Colombo
“Mala tempora currunt” corrono brutti tempi in prima circoscrizione dove da un po’ di tempo ci sono frizioni troppo evidenti in seno alla maggioranza di centrodestra per la critica posizione dell’UDC nei confronti del Presidente Fernando Rodio. Stavolta potrebbe essere il lungomare Cristoforo Colombo un ulteriore elemento di attrito in seno alla maggioranza che potrebbe sfociare in una grave crisi politica tale da compromettere l’intera legislatura .
La speranza è che questo non avvenga e che la coalizione riesca a trovare punti d’intesa che rafforzino il centrodestra e non lo indeboliscano.

9 luglio 2007

LA PAROLA ALLA PRESIDENTE BRAMBILLA


EH NO, CARO PRODI, BASTA CON LE TASSE
Andiamo subito al sodo, evitando di soffermarci sulle tante contraddizioni in cui sta ormai annaspando il governo Prodi. Ed eccola qui, allora, la brutta notizia che il ministro Padoa Schioppa ha già sulla scrivania ma che si guarda bene dal diffondere: per riaggiustare i conti dello Stato occorrerà porre mano entro l'autunno ad un'ulteriore manovra finanziaria di circa 10 miliardi di euro. Un intervento necessario per evitare - e su questo i moniti dell'Ue e del Fondo monetario internazionale sono stati fin troppo espliciti - che il rating, cioè il grado di solvibilità dell'Italia nei confronti dei suoi creditori esteri, venga ulteriormente abbassato con tutte le conseguenze che ne deriverebbero per la salute della nostra economia. E dove prendere queste risorse? Naturalmente ancora dalle tasche degli italiani, a meno che, nel frattempo, l'agenzia delle entrate sia riuscita a recuperare - ma sono in pochi a credere a questa eventualità - un bel po' di soldi dagli evasori.Tutto questo si sarebbe potuto evitare se il governo avesse adottato due fondamentali iniziative. Da un lato, come aveva promesso, avrebbe dovuto praticare congrui tagli alla spesa pubblica che, invece, non si sono proprio visti. Anzi è accaduto il contrario: la spesa è addirittura aumentata. Inoltre, avrebbe dovuto utilizzare, per la copertura del debito, il flusso di nuove entrate registrato tra la fine dell'anno scorso e l'inizio di quest'anno. Invece, questo ormai famoso tesoretto, circa 7 miliardi, è stato impiegato per tener buona la sinistra più radicale, che ormai condiziona come, dove e quanto vuole la politica di questo governo, per dare qualche briciola di aumento alle pensioni minime e altri solidarismi di facciata.Ma purtroppo non è finita qui. La legge finanziaria che il governo, sempre che resti ancora in piedi, presenterà entro la fine dell' anno, comporterà molto probabilmente un'altra manovra aggiuntiva, ovvero un'ulteriore spremitura fiscale. Infatti, per portare nel 2008 il rapporto deficit/pil all'1,5%, come imposto dall'Ue, servono, soprattutto se verrà modificata al peggio o addirittura annullata la riforma delle pensioni, almeno altri 10 miliardi di euro. Senza contare gli investimenti già programmati per ferrovie, Anas, poste, pubblico impiego, fondi per la cooperazione dei paesi in via di sviluppo etc, che attualmente sono ancora, in gran parte, senza copertura.Insomma, un salasso dopo l'altro. E non ci si venga a dire che queste nostre stime sono soltanto conti e cifre inventati di sana pianta ad uso propagandistico. Eh no, cari lettori, perché non abbiamo fatto altro che leggere e poi interpretare le più recenti analisi, fatte diligentemente poche settimane fa dall'Istat e da quella commissione dell'Ue che, sempre più preoccupata per l'andamento dei nostri conti, ci sta ormai col fiato sul collo. Tanto che una domanda è ormai sulla bocca di tutti: a cosa è servita l'ultima legge finanziaria, 45 miliardi di euro di manovra di cui 27 di nuove tasse, se i nostri conti stanno molto peggio di prima? Se fossimo nei panni di Padoa Schioppa, ma, per nostra fortuna, non ci siamo, non perderemmo un altro istante a dichiarare forfait. Un saluto e via con dimissioni che, agli occhi dell'Europa, del Fondo Monetario e delle società di rating, apparirebbero, a questo punto, più che giustificate. E, difatti, un modesto consiglio osiamo darglielo: caro ministro, si tolga appena può da questo marasma, salvi almeno la sua immagine di oculato banchiere, eviti di passare alla storia come quel tesoriere che, pur di coprire le malefatte di una sinistra che, spinta dall'enfasi della sua incalzante demagogia, sta mandando a rotoli l'economia di questo paese. Oppure, conti alla mano, convinca il presidente Prodi a cambiare finalmente strada. Oppure, ancor meglio - e sarebbe questa sì la soluzione di tutti i problemi - si decida ad andare a casa il premier con tutto il suo governo.

Immagini dalla Prima Circoscrizione di Bari


San Pio -Parrocchia della Natività