Palese, 12 novembre 2009
Come è noto, l’esito del referendum popolare svoltosi il 19 aprile 2009 per l’autonomia di Palese Santo Spirito ha registrato circa il 30% di votanti e circa l’80% di voti favorevoli. Non è un risultato da sottostimare, sia perché è espressione di volontà popolare legalmente richiesta, sia perché si tratta di un referendum consultivo, per il quale la Legge non richiede il quorum del 50% più uno degli elettori (e in democrazia, detto per inciso, il voto non espresso non è interpretabile né a favore né contro).
Tale referendum, come è noto, giungeva al termine di un lungo iter, avviato con il voto unanime e favorevole (al quale partecipò anche il sottoscritto) del Consiglio Circoscrizionale, giusta Delibera n. 68 del 25 settembre 2003. Successivamente, il Consiglio Circoscrizionale si espresse nuovamente a favore con Delibera n. 118 del 13 ottobre 2005. Il previsto parere del Consiglio Comunale fu rinviato, per espressa volontà dello stesso, al termine della consultazione referendaria indetta dalla Regione Puglia.
Ora tale consultazione referendaria è stata effettuata e registrata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 68 del 7 maggio 2009, pertanto è giusto e opportuno che il Consiglio comunale di Bari si esprima sull’esito del referendum ed emetta il parere di competenza, cosi come previsto dalla normativa vigente, al fine di dar seguito al procedimento in corso per l’istituzione del nuovo comune autonomo di Palese Santo Spirito, anche perché la Regione Puglia deve necessariamente iscrivere all’Ordine del Giorno del Consiglio entro il prossimo mese di febbraio 2010, il relativo disegno di legge, pena la decadenza della procedura a suo tempo avviata. Tale eventualità vanificherebbe ingiustamente un processo legittimo e democratico, che ha avuto anche costi per la collettività (costi che potevano essere evitati o ridotti, se si fosse votato, come il Comitato promotore auspicava, contestualmente alle elezioni europee e amministrative del giugno scorso).
Va considerato, peraltro, che la VII Commissione consiliare Regionale, nella sua istruttoria, si espresse favorevolmente all’istituzione del nuovo comune autonomo, in quanto esso, dotato di necessarie risorse economiche e finanziarie, trarrebbe benefici in termini di sviluppo economico e sociale, in considerazione dell’area rapportata al numero degli abitanti, senza alcun pregiudizio per la città di Bari e senza inficiare la costituenda “Città metropolitana”, anzi il nuovo comune condividerebbe con questa il consolidato sistema delle infrastrutture, compresi i macroprogrammi territoriali, sociali ed economici.
Per quanto molti considerino opinabile questa materia, va da sé che la posizione a favore dell’autonomia comunale non intende manifestare un dissenso verso l’amministrazione centrale o una particolare conduzione “politica” dell’amministrazione comunale, ma piuttosto esprimere la positività della partecipazione e del coinvolgimento di quartieri periferici che possiedono le caratteristiche di Legge (e Palese Santo Spirito rientrano a pieno titolo tra questi) per conseguire l’autonomia. Posso immaginare che le posizioni contrarie siano dettate prevalentemente da principi di gestione “metropolitana” della città, vale a dire, efficienza e contenimento della spesa (talvolta, però, sia detto per inciso, tutto ciò è conseguito a discapito della qualità e puntualità dei servizi al cittadino), ma non condivido l’idea, sostenuta da taluni, che il nuovo comune non possa essere in grado di gestire in maniera virtuosa la spesa e la qualità dei servizi.
Certo, occorrerà istituire ex novo ripartizioni e uffici, assegnare funzioni, personale e risorse, ma questo non vuol dire che tale operazione comporti automaticamente un incremento del carico fiscale, come alcuni temono. Anzi, l’opportunità di una gestione diretta delle risorse, potrebbe responsabilizzare di più e meglio i cittadini coinvolti. Del resto, questo riguarda, in positivo e in negativo, anche città come Bari: senza la reale condivisione da parte di tutti (cittadini, operatori economici, liberi professionisti, operatori sociali e culturali, partiti politici, rappresentanti istituzionali, ecc.) degli obiettivi e dei processi politici e istituzionali, nessuna istituzione comunale può davvero reggere le sfide del presente.
Saverio Di Liso Presidente della Circoscrizione Santo Spirito- Palese
Come è noto, l’esito del referendum popolare svoltosi il 19 aprile 2009 per l’autonomia di Palese Santo Spirito ha registrato circa il 30% di votanti e circa l’80% di voti favorevoli. Non è un risultato da sottostimare, sia perché è espressione di volontà popolare legalmente richiesta, sia perché si tratta di un referendum consultivo, per il quale la Legge non richiede il quorum del 50% più uno degli elettori (e in democrazia, detto per inciso, il voto non espresso non è interpretabile né a favore né contro).
Tale referendum, come è noto, giungeva al termine di un lungo iter, avviato con il voto unanime e favorevole (al quale partecipò anche il sottoscritto) del Consiglio Circoscrizionale, giusta Delibera n. 68 del 25 settembre 2003. Successivamente, il Consiglio Circoscrizionale si espresse nuovamente a favore con Delibera n. 118 del 13 ottobre 2005. Il previsto parere del Consiglio Comunale fu rinviato, per espressa volontà dello stesso, al termine della consultazione referendaria indetta dalla Regione Puglia.
Ora tale consultazione referendaria è stata effettuata e registrata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 68 del 7 maggio 2009, pertanto è giusto e opportuno che il Consiglio comunale di Bari si esprima sull’esito del referendum ed emetta il parere di competenza, cosi come previsto dalla normativa vigente, al fine di dar seguito al procedimento in corso per l’istituzione del nuovo comune autonomo di Palese Santo Spirito, anche perché la Regione Puglia deve necessariamente iscrivere all’Ordine del Giorno del Consiglio entro il prossimo mese di febbraio 2010, il relativo disegno di legge, pena la decadenza della procedura a suo tempo avviata. Tale eventualità vanificherebbe ingiustamente un processo legittimo e democratico, che ha avuto anche costi per la collettività (costi che potevano essere evitati o ridotti, se si fosse votato, come il Comitato promotore auspicava, contestualmente alle elezioni europee e amministrative del giugno scorso).
Va considerato, peraltro, che la VII Commissione consiliare Regionale, nella sua istruttoria, si espresse favorevolmente all’istituzione del nuovo comune autonomo, in quanto esso, dotato di necessarie risorse economiche e finanziarie, trarrebbe benefici in termini di sviluppo economico e sociale, in considerazione dell’area rapportata al numero degli abitanti, senza alcun pregiudizio per la città di Bari e senza inficiare la costituenda “Città metropolitana”, anzi il nuovo comune condividerebbe con questa il consolidato sistema delle infrastrutture, compresi i macroprogrammi territoriali, sociali ed economici.
Per quanto molti considerino opinabile questa materia, va da sé che la posizione a favore dell’autonomia comunale non intende manifestare un dissenso verso l’amministrazione centrale o una particolare conduzione “politica” dell’amministrazione comunale, ma piuttosto esprimere la positività della partecipazione e del coinvolgimento di quartieri periferici che possiedono le caratteristiche di Legge (e Palese Santo Spirito rientrano a pieno titolo tra questi) per conseguire l’autonomia. Posso immaginare che le posizioni contrarie siano dettate prevalentemente da principi di gestione “metropolitana” della città, vale a dire, efficienza e contenimento della spesa (talvolta, però, sia detto per inciso, tutto ciò è conseguito a discapito della qualità e puntualità dei servizi al cittadino), ma non condivido l’idea, sostenuta da taluni, che il nuovo comune non possa essere in grado di gestire in maniera virtuosa la spesa e la qualità dei servizi.
Certo, occorrerà istituire ex novo ripartizioni e uffici, assegnare funzioni, personale e risorse, ma questo non vuol dire che tale operazione comporti automaticamente un incremento del carico fiscale, come alcuni temono. Anzi, l’opportunità di una gestione diretta delle risorse, potrebbe responsabilizzare di più e meglio i cittadini coinvolti. Del resto, questo riguarda, in positivo e in negativo, anche città come Bari: senza la reale condivisione da parte di tutti (cittadini, operatori economici, liberi professionisti, operatori sociali e culturali, partiti politici, rappresentanti istituzionali, ecc.) degli obiettivi e dei processi politici e istituzionali, nessuna istituzione comunale può davvero reggere le sfide del presente.
Saverio Di Liso Presidente della Circoscrizione Santo Spirito- Palese