16 ottobre 2008

Prima Circoscrizione:allarme sicurezza


La sicurezza manca ed i cittadini chiedono interventi concreti,non solo parole. Furti in ascesa continua,rapine ai negozi in rapido aumento,anarchia totale da parte di automobilisti e centauri che scorazzano e parcheggiano a piacere con gravi ripercussioni sul traffico automobilistico e paura nei poveri pedoni. Questo il quadro fosco ma reale della situazione dell’ordine pubblico a Palese e Santo Spirito. A denunciare il fenomeno, ancora una volta, è il Circolo della Libertà di Palese e Santo Spirito che rivolge un accorato appello al Prefetto ed a tutte le altre istituzioni per arginare il fenomeno che ha raggiunto ormai il livello di Guardia da tempo. Sono passati due anni da quando ,nella sede del consiglio circoscrizionale di via Gino Priolo a Palese, in data 23 Novembre 2006 si discusse di sicurezza pubblica con la presenza qualificata delle istituzioni interessate all’ordine pubblico cittadino. Erano presenti oltre a Rodio ed alcuni consiglieri circoscrizionali, il Commissario di P.S. Saverio Mezzina del commissariato del S.Paolo, il Magg. Gianluca Vitagliano della compagnia CC del San Paolo di Bari e sempre dal San Paolo il responsabile del 4°Settore della Polizia Municipale Maggiore Bruzzese Gaetano, insieme al Tenente Francesco D’Ingeo. I rappresentanti delle forze dell’ordine precisarono le rispettive competenze nell’ambito del territorio della Prima Circoscrizione. In particolare il Maggiore Bruzzese della Polizia Municipale di Bari, precisò che i compiti istituzionali dei Vigili erano prioritariamente legati al traffico, senza disdegnare il necessario coordinamento richiesto dalla Prefettura o dagli organi di polizia quando si trattava di eventi speciali, quali concerti e/o partite di calcio allo stadio. Stigmatizzò la carenza organica di vigili in atto da diverso tempo. “Se i vigili non si vedono - concluse l’ufficiale - è perché sono impegnati nei rilevamenti di rito negli incidenti automobilistici”.Il Maggiore Vitagliano della Compagnia San Paolo nel suo intervento affermò che, secondo dati tendenziali, erano in diminuzione i reati di furto e rapina. Su queste dati forniti dai due ufficiali i cittadini presenti all’incontro espressero perplessità in quanto non corrispondenti alla realtà che vivevano quotidianamente. Alla fine del dibattito il presidente Rodio ed i rappresentanti delle forze dell’ordine si impegnarono per altri incontri successivi con cadenza bimestrale ma l’impegno è rimasto solo sulla carta.
Spiace constatare-affermano i rappresentanti del circolo-che i cittadini avevano buone ragioni per esprimere perplessità tanto che nel periodo successivo, l’escalation dei reati patrimoniali e contro il codice della strada in Palese Santo Spirito crebbero a dismisura tanto che, a Gennaio 2008 ,,quaranta Associazioni locali ,interpretando i sentimenti dei cittadini, rivolsero un accorato appello alle istituzioni. In particolare,in un comunicato congiunto,esprimevano viva preoccupazione per i furti che avevano colpito soprattutto anziani e pensionati e per le rapine in case, ville e appartamenti di Palese e Santo Spirito verificatesi in particolar modo nel corso delle festività natalizie. "Purtroppo - continuava il comunicato - constatiamo che la limitata presenza di Forze dell’Ordine e la mancanza di una Caserma dei Carabinieri in loco non consente un adeguato controllo del territorio".Alla fine chiedevano al Ministero della Giustizia, al Ministero dell’Interno, al Prefetto, al Questore, al Sindaco e a tutte le forze politiche e sociali di impegnarsi per garantire una maggiore presenza di Forze dell’Ordine e una vigilanza puntuale sul territorio, per consentire ai cittadini di Palese e Santo Spirito di fruire di una più sicura vivibilità del territorio e di riappropriarsi degli spazi per la socializzazione e per le iniziative civiche e culturali, grazie alle quali cresce e si sviluppa l’intera comunità civile. L’appello purtroppo,come al solito, è caduto nel vuoto e la situazione è peggiorata ed è percettibile da tutti i cittadini onesti ed amanti della legalità.
Anche il codice della strada ormai è carta straccia.Quotidianamente si vedono giovani e non giovani viaggiare in moto senza casco, il rispetto del rosso ai semafori a volte sembra un optional e la sosta selvaggia ormai è consuetudine per la cronica assenza di chi dovrebbe sanzionare tali irregolarità. Pochissimi Vigili,pochi poliziotti e Carabinieri,nessuna videosorveglianza ed ai cittadini-secondo il Circolo della Libertà-in mancanza di qualsiasi provvedimento istituzionale resterà solo una scelta :affidarsi alla Divina Provvidenza .

Gaetano Macina

13 ottobre 2008

Regione Puglia: per l'autonomia niente soldi per lo IACP spuntano come funghi

''DALLA GIUNTA VENDOLA STIPENDI D'ORO AI VERTICI IACP.LA SINISTRA PUGLIESECONTINUA AD ALIMENTARE LA CASTA''.LO AFFERMA IL CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA ALLA REGIONE PUGLIA, ROCCO PALESE, SECONDO IL QUALE CON UNA DELIBERAZIONE DEL 7 OTTOBRE SCORSO (LA N.1861) LA GIUNTA REGIONALE AUMENTA ''DI CIRCA 15 VOLTE I COMPENSI ANNUALI DEI COMPONENTI DEL COLLEGIO SINDACALE E DI CIRCA 20 VOLTE I COMPENSI ANNUALI DEI PRESIDENTI DEI COLLEGI SINDACALI DEGLI IACP DELLA PUGLIA''.LA CONSEGUENZA E', SECONDO PALESE, CHE ''FINO A IERI I COLLEGI SINDACALI DI TUTTI GLI IACP DELLA PUGLIA COSTAVANO CIRCA 13.500 EURO L'ANNO; DA DOMANI, GRAZIE AL VIA LIBERA DELLA GIUNTA VENDOLA POTRANNO ARRIVARE A COSTARE FINO A 243.00 EURO!''.GLI AUMENTI SONO STATI DECISI - AGGIUNGE - ''IN APPLICAZIONE DI UN UTILIZZO SURRETTIZIO DI PARAMETRI INDICATI DA LEGGI DELLO STATO'', PARAMETRI ''CHE LA GIUNTA NON ERA OBBLIGATA A RECEPIRE'', TRATTANDOSI DI ''NORME STATALI CHE FISSANO REGOLE E PARAMETRI SOLO PER GLI ENTI LOCALI''.L'OPERAZIONE - CONTINUA PALESE - E' ''A COSTO ZERO PER LA GIUNTA REGIONALE E A COSTO TOTALE DEI CITTADINI E DEGLI INQUILINI DELLE CASE POPOLARI PUGLIESI, PERCHE' SONO SOLDI CHE GLI IACP PRENDERANNO DAI PROPRI BILANCI, INVECE DI USARLI PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI VITA DEGLI INQUILINI E PER RISTRUTTURARE LE CASE POPOLARI CHE IN ALCUNI CASI SONO DAVVERO FATISCENTI''.PALESE SPIEGA CHE ''FINO A IERI IL COMPONENTE DI UN COLLEGIO SINDACALE IACP DI BARI E FOGGIA PERCEPIVA 1.032 EURO L'ANNO; DA DOMANI NE PRENDERA' BEN 15.000, 14 VOLTE IN PIU'; FINO A IERI IL COMPONENTE DI UN COLLEGIO SINDACALE IACP DI BRINDISI, LECCE, TARANTO, PERCEPIVA 774, 68 EURO, MENTRE DA DOMANI NE PRENDERA' 13.000, PARI A 16 VOLTE IN PIU'''.PER I PRESIDENTI DEI COLLEGI SINDACALI, IL ''PARZIALE ADEGUAMENTO'' DECISO DALLA GIUNTA REGIONALE PREVEDE - RIFERISCE PALESE - CHE L'INDENNITA' DA CORRISPONDERE, PUO' ESSERE AUMENTATA FINO AL 50% DEL COMPENSO SPETTANTE AI SINGOLI COMPONENTI.''NE DERIVA - DICE L'ESPONENTE DI FI-PDL - CHE FINO A IERI IL PRESIDENTE DI UN COLLEGIO SINDACALE IACP DI BARI, FOGGIA, PERCEPIVA CIRCA 1.200 EURO L'ANNO E DA DOMANI POTRA' PERCEPIRE FINO A 22.500 EURO, OSSIA QUASI 20 VOLTE IN PIU' DI PRIMA; FINO A IERI IL PRESIDENTE DI UN COLLEGIO SINDACALE IACP DI BRINDISI, LECCE, TARANTO, PERCEPIVA CIRCA 1.000 EURO, DA DOMANI POTRA' PRENDERE FINO A 19.500 EURO OSSIA CIRCA 19 VOLTE IN PIU' DI PRIMA''.''QUEL CHE E' POLITICAMENTE SCANDALOSO, GRAVISSIMO, INACCETTABILE E MERITEVOLE DI GOGNA NON SOLO MEDIATICA, E' - AFFERMA PALESE - CHE MENTRE VENDOLA E COMPAGNI ACCUSANO INGIUSTAMENTE IL GOVERNO NAZIONALE DI TAGLIARE I FONDI PER LA CASA, LORO AUTORIZZANO GLI ISTITUTI PER LE CASE POPOLARI DELLA PUGLIA AD AUMENTARE ANCHE DI 20 VOLTE GLI STIPENDI DEI LORO VERTICI''.''ECCO COME - CONCLUDE PALESE - IL GOVERNO VENDOLA CONTINUA A METTERE LE MANI NELLE TASCHE DEI CITTADINI PER ALIMENTARE LA CASTA''.
11/10/08 16:21:25
dalla Redazione di Telenorba

12 ottobre 2008

Federalismo Fiscale: avanti adagio

Sul federalismo fiscale presentato dal ministro Calderoli si sa poco, se non che la Lega ha minacciato di uscire dal governo nel caso venisse boicottato. Niente di scandaloso, per carità; per un movimento che ha tatuato il federalismo sulla propria pelle è più che comprensibile.Quello che non è chiaro è come intende portarci a questo benedetto federalismo, tanto più nella sua attuazione fiscale. Siamo sicuri che Calderoli abbia le idee chiare; ci piacerebbe però che le spiegasse anche a noi. Perché a occhio e croce la riforma in questione sta mandando in bestia parecchi amministratori locali. Non solo del centrosinistra.La protesta riguarda per lo più l’uovo di oggi, cioè il mancato gettito dell’Ici e come il governo intenda far fronte a oggettive esigenze di cassa. Tuttavia pure la gallina di domani non è esente da osservazioni critiche. Provo a elencarne alcune. Perché, in attesa di arrivare al rigore del federalismo fiscale, il governo ha deciso di ripianare i debiti di quelle Regioni e di quei comuni esempi poco virtuosi di buona amministrazione? Se il federalismo fiscale serve per inchiodare gli amministratori all’efficacia della loro azione di governo locale, questo passaggio non sembra un buon inizio. A dirla tutta l’impressione è che si voglia chiudere ancora una volta la vicenda “a tarallucci e vino”. Tanto poi ci pensa il contribuente…A proposito di sanità. E’ noto che il grosso delle sofferenze dei bilanci regionali è dato dalle cattive gestioni del comparto sanitario. Qual è l’esempio virtuoso che il federalismo fiscale utilizzerà come metro di giudizio per giudicare i governatori tra buoni e cattivi? In commissione, il ministro Sacconi aveva indicato la Lombardia come modello da imitare. Invece così potrebbe non essere.Senza scendere troppo nel dettaglio, l’impressione è che il clima preparatorio al federalismo fiscale sia quello di una excusatio non petita. Mi spiego. Siccome il testo esce da un ministro della Lega Nord (un ministro al quale tutti riconoscono un grande senso pratico, esattamente come quando ricopriva l’incarico di vicepresidente del Senato), si concedono dei bonus omaggio al Sud come risarcimento a prescindere. Non si spiegano altrimenti le carrettate di soldi per ripianare il dissesto finanziario del comune di Catania o le accise sulla benzina da girare alla Sicilia anche se il pieno viene fatto a Bergamo. E perché mai, scusate? Qual è la ratio politica di fondo se non uno scambio? Il federalismo fiscale non gira attorno al principio dell’autonomia impositiva?Conosco l’obiezione: il federalismo deve essere solidale. Sono d’accordo, ma che non sia una solidarietà “ad minchiam” come avrebbe detto un siciliano doc quale il compianto Franco Scoglio. Detto il Professore. La solidarietà non prescinde dalla efficacia dell’azione amministrativa, e quindi dalle responsabilità che ne derivano.La Lega ha tutte le ragioni del mondo a sollecitare il federalismo, è una sua battaglia politica sacrosanta. Ma attenzione a non sbagliare il passo, altrimenti i conti saltano e toccherà al contribuente pagare per Roma, per Napoli e per Como. Il famoso vento del nord non doveva portare a questo risultato. Il federalismo fiscale è cosa ottima se lascia risorse sul territorio e nel contempo ne toglie allo Stato centrale. Alla fine della partita qualcuno deve perderci, se il saldo resta in pareggio significa che le tasse sono aumentate. E dio solo sa quanti accidenti partirebbero se ciò accadesse.
Aver spostato il baricentro dalla spesa storica ai costi standard è un’ottima base di partenza. Questo però significa che 1) lo Stato deve costare di meno; 2) il piagnisteo deve finire: o si governa secondo criteri di efficienza oppure si va a casa, senza che il conto lo paghi Pantalone.Tanto per essere chiari l’antifona deve valere per il sud così come per il nord, perché sulla spesa sanitaria la Liguria o l’Emilia o il Piemonte hanno ben poco da fare le cicale. Discorso analogo vale anche per le Regioni a statuto speciale, le quali hanno scambiato l’autonomia fiscale per un benefit che consente allegri scialacquamenti. Ecco, il giro di vite non farebbe male nemmeno a costoro. Nessuno dice di levare lo status di specialità (anche perché occorrerebbe una legge di riforma costituzionale), basterebbe rivedere al ribasso talune sperequazioni economiche.Dicevo prima che fa bene Bossi a imprimere una certa velocità. Però si ricordi del proverbio dei nonni: la gatta frettolosa fa i gattini ciechi. Un federalismo fiscale che suscita malumori e incomprensioni tra i sindaci sia di destra che di sinistra può favorire un rovesciamento del consenso. Galan e Formigoni non aspettano altro. Secondo alcuni, dietro la protesta dell’altro giorno di 400 sindaci veneti a Roma contro (anche) il disegno di legge di Calderoli c’era proprio la manina del Governatore veneto, il quale da tempo è in rotta di collisione con il Carroccio.Per farla breve, se federalismo fiscale dev’essere – come auspichiamo anche da queste parti –, che lo sia per davvero. Altrimenti il vecchio sogno rischia
di diventare
un incubo. Gianluigi Paragone