28 marzo 2009

Prima Parte discorso di Berlusconi all'apertura del Primo Congresso Nazionale del PDL-Roma 27 Marzo 2009


Amiche carissime, cari amici, la sera del 2 dicembre 2006, in piazza San Giovanni a Roma, di fronte ai due milioni di italiani che per la prima volta, contro il governo delle sinistre e delle tasse, sventolavano insieme le bandiere di Forza Italia, di Alleanza Nazionale e degli altri partiti moderati che, come noi, si riconoscono nei principi e nei valori della libertà mi vennero spontanee queste parole “Chi crede nella libertà non è mai solo”. Le stesse parole le ripeto oggi qui per celebrare con voi l’avverarsi di un grande sogno: la nascita ufficiale del “Popolo della Libertà”, un movimento che in realtà è già nato, è già cresciuto, è già forte, è già vincente. Il Popolo della libertà già esiste perché è nato nella mente e nel cuore di milioni di italiani, che lo hanno voluto e costruito nelle piazze, nelle strade, nei gazebo, e poi l’hanno votato, superando di slancio le divisioni partitiche del passato. E’ un partito forte, il più grande per numero di consensi. E’ un partito vincente, che si è già affermato in modo splendido nelle urne il 13-14 aprile 2008, e poi al Comune di Roma, poi nel Friuli Venezia Giulia, poi in Sicilia, poi in Abruzzo e poi in Sardegna. Oggi i sondaggi ci danno al 43 per cento. Puntiamo al 51 per cento. Sappiamo come arrivarci, sono sicuro che ci arriveremo. Siamo moltissimi a credere negli stessi ideali: non solo qui, ma in ogni Comune d’Italia, in ogni casa, nei luoghi dove si studia, dove si lavora, dove si produce, al Nord, al Centro, al Sud, nelle nostre Isole. Siamo un popolo operoso di donne e di uomini di tutte le età, giovani e meno giovani, che sanno essere tenaci e pazienti, che sanno essere umili e fieri, che credono nel futuro. Siamo una forza positiva, un’energia costruttiva al servizio del Paese. Siamo il partito degli italiani, siamo il partito degli italiani di buon senso e di buona volontà, siamo il partito degli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi. Abbiamo già costruito qualcosa che prima non c’era, stiamo rendendo possibili in Italia il bipolarismo e la democrazia dell’alternanza. E’ stato grazie a noi che la sovranità è stata restituita nelle mani del popolo, rompendo definitivamente lo schema per il quale prima si prendevano i voti e poi si diceva con chi e per che cosa si intendeva governare. Gli italiani lo hanno capito e hanno dimostrato di condividere il metodo democratico del bipolarismo e, in prospettiva, del bipartitismo come base del confronto politico e della governabilità, senza la quale è impossibile avviare e condurre a termine una vera stagione di riforme e di ammodernamento dell’Italia.